Juventopoli by Maurizio Pistocchi & Paolo Ziliani

Juventopoli by Maurizio Pistocchi & Paolo Ziliani

autore:Maurizio Pistocchi & Paolo Ziliani [Pistocchi, Maurizio & Ziliani, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-06-19T12:00:00+00:00


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PENSAVO FOSSE GOL, INVECE ERA AUTOGOL

Ci sono due accadimenti, in questo lungo e snervante limbo di tempo che fa da anticamera ai processi annunciati per maggio e giugno, che tutti considerano cruciali. Due battaglie che potrebbero far capire chi, alla fine, riuscirà a vincere la guerra: la carta Covisoc e il ricorso contro il -15 al Consiglio di Garanzia del Coni.

Il primo accadimento è quello della “Carta Covisoc” che per qualche settimana diventa l’argomento di conversazione preferito nei talk televisivi e nei Bar Sport. La Carta Covisoc è un discusso documento, entrando in possesso del quale, secondo i legali della Juventus, il club potrebbe invalidare il processo plusvalenze e annullare contestualmente la penalizzazione di 15 punti. Sorta di Sarchiapone di televisiva memoria – creatura leggendaria che nessuno ha mai avuto modo di vedere con i propri occhi –, la carta è un carteggio intercorso tra l’ente di controllo bilanci dei club di Serie A, appunto la Covisoc, e la Procura federale, un carteggio che conterrebbe – si sussurra – sospetti sui conti malati della Juventus e che avrebbe obbligato Chiné ad aprire l’inchiesta prima di quanto in realtà fece.

La Juventus, che va in cerca di ogni cavillo e di ogni vizio di forma per rendere “tortuoso” il procedere della giustizia, chiede alla Figc di poterne prenderne visione, ma la Figc si oppone e inizia così un estenuante, logorante braccio di ferro che la Vecchi Signora interrompe inoltrando ricorso al Tar del Lazio. Contro ogni pronostico, l’11 marzo il Tar dà ragione alla Juve e intima alla Figc di consegnare al club di John Elkann copia del documento. L’Italia bianconera grida vittoria, i caroselli di auto sono pronti a scattare a clacson spiegati quando però, a stretto giro di posta, giunge notizia che il documento, immediatamente recapitato dalla Figc ai legali bianconeri, non contiene nemmeno la parola “Juventus” ed è solo un normale, noioso, rituale scambio di informazioni. Parafrasando Troisi: pensavo fosse gol, invece era autogol.

Per il mondo Juve l’illusione che diventa disillusione è una doccia gelata; ma non è niente in confronto al boomerang che il 20 aprile si abbatte sulla testa del popolo juventino già intento, questa volta per davvero, a dar corso alle esultanze più sfrenate per il gol in extremis che gli avvocati bianconeri pareva avessero messo a segno con una rovesciata degna del Ronaldo del Real Madrid. Cos’è successo? È successo che il Consiglio di Garanzia del Coni, in parziale accoglimento del ricorso presentato dalla Juventus contro la penalizzazione di 15 punti ricevuta nel processo plusvalenze, annulla il provvedimento e chiede alla Corte d’appello di celebrare un nuovo processo riformulando la sanzione dopo aver meglio motivato, ed eventualmente modificato, le sanzioni a carico dei dirigenti senza potere di firma – tra cui Pavel Nedved – inibiti dalla Corte per un anno senza che ne siano stati spiegati i motivi.

Poiché i lanci delle agenzie e i titoli dei siti web parlano solo di annullamento dei 15 punti di penalizzazione e di vittoria della Juventus, l’Italia bianconera si riversa in strada esultando come se la Juve avesse vinto la Champions.



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